Emergenza rifiuti: Napoli pronta ad esplodere

Gente sull’orlo di una crisi di nervi, forse questo sarebbe il titolo più adatto per descrivere lo stato d’animo dei napoletani e della provincia. Per strada la puoi vedere l’immondizia, accumulata in ogni dove e nelle forme più strane; cumuli, distese, montagne…la spazzatura a Napoli è ovunque e nessuno si muove per toglierla. Forse non proprio nessuno, perché in fondo il sindaco De Magistris, ci sta provando, ma di fronte all’ostruzionismo dello Stato centrale, cadono le braccia. Roma non aiuta Napoli, solo perché c’è De Magistris al governo della città? Sembrerebbe proprio di si, visto che di emergenze in questi diciassette anni ne abbiamo vissute centinaia, ma alla fine la monnezza da qualche parte la portavano. Adesso invece sembra che non ci siano più soluzioni. In effetti tutte queste migliaia di tonnellate di spazzatura da qualche parte si dovranno pur mettere e più passano i giorni e più aumentano. C’è chi ha ancora il coraggio di dire che non c’è ancora un’emergenza sanitaria, Napoli non è sull’orlo del collasso, Napoli è già collassata, lentamente, inesorabilmente,come un uomo immerso nelle sabbie mobili che non ha un appiglio per potersi tenere.

Da quando fu dichiarata l’emergenza rifiuti nel lontano 1994 fino ad oggi, nulla di concreto è stato mai fatto per avviare una raccolta differenziata spinta, che ad oggi sarebbe sicuramente arrivata a livelli altissimi. Ed eccoci quindi sempre qui a scrivere delle continue proteste che ogni giorno ormai scoppiano sistematicamente nelle varie zone della città, alcune motivate, sentite e fatte da persone che davvero non possono più vivere nell’immondizia, altre da chi cerca di arrecare disagi e mettere i bastoni tra le ruote alla nova amministrazione comunale, complicando ancora di più le cose. Per questo allora i compattatori devo essere scortati dalle forze dell’ordine, i pompieri devono correre in tutta la città a spegnere i roghi che gli stupidi appiccano, arrecando ancora e più gravi danni, non solo alla salute dei cittadini, ma anche a chi da anni protesta contro questa folle gestione dei rifiuti, in cui un mix di malaffare e politica sperpera denaro ed arricchisce i compari.

A tutto questo i cittadini dicono basta da anni, ma sono sempre sistematicamente inascoltati, eppure sono loro che vivono la città, che pagano la tarsu e quindi in teoria dovrebbero essere loro ad avere la voce in capitolo più rilevante. Forse da altra parti succede e chissà se con il nuovo sindaco le cose non possano cambiare. Già l’arrivo di queste nuove isole ecologiche stradali, dotate di chiave codificata, otto comparti per otto differenti tipologie di rifiuti, potrebbero rappresentare un primo serio passo verso una graduale soluzione del problema. De Magistris la chiama “rivoluzione ambientale”, adesso dobbiamo solamente sperare che gli appelli del Presidente della Repubblica vengano ascoltati e che il governo faccia la sua parte aiutando una città troppo bella per essere umiliata in questo modo, da persone che vorrebbero continuare a guadagnare sull’immondizia e soprattutto sulla nostra salute e che sono i maggiori responsabili della situazione in cui ci troviamo adesso.

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