Il percorso espositivo si snoda poi attraverso diverse opere di artisti che puntano ad una denuncia più o meno velata della situazione sociale riferita all’ambito camorristico campano, con occhio particolare puntato su Napoli e zone limitrofe: bambini che sfidano coetanei con pistole e minacce, donne straziate dal pianto e dal dolore per la morte di vittime di camorra e mafia, foto di una Napoli incantata, bellissima avvolta nel suo manto di luci notturne, ma silenziosa davanti alla terra che sprofonda dinanzi al sangue versato dal regolamento dei conti. I bambini sono un tema ricorrente in queste opere, i bambini che imitano gli adulti, ma che sono anche simbolo di speranza e di un mondo che può e deve cambiare.
Per la presentazione della mostra è stata anche composta una musica dedicata a Gelsomina Verde, chiamata da tutti Mina, la ragazzina torturata e lasciata bruciare in un’auto per la sola colpa di aver avuto una breve relazione con un ragazzo che decise di distaccarsi dal clan di appartenenza: la tragica storia, riportata anche nel libro Gomorra di Roberto Saviano, è trasfigurata in note strazianti composte per l’occasione da Stella Manfredi.
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